Il turchese è la pietra estiva per eccellenza.
Il suo superbo colore azzurro richiama l’azzurro perfetto del cielo.
Venne chiamata con il nome persiano di “firuse” , Plinio il Vecchio la cita nella sua Naturalis Historia con il nome di ” calliana”.
L’origine del nome é incerta, sembra significhi “pietra della Turchia” non perché originaria di quel paese ma semplicemente il materiale persiano per arrivare in Europa lo attraversava.
La gamma dei colori della turchese va dal blu fino al blu-verde e varia di intensità, storicamente si é sempre preferito il blu cielo con un grado intermedio di chiarezza, le tonalità verdi sono considerate meno preziose.
La pietra turchese è stata usata fin dall’antichità é apprezzata da migliaia di anni come pietra sacra, portafortuna o talismano. Era certamente nota in Egitto dove in tombe risalenti al 3000 AC furono trovati manufatti con turchesi.
Si diceva che se la pietra cambiava colore c’era pericolo imminente per chi la indossava. In realtà é stato scoperto che nella turchese naturale il colore può subire alterazioni a seconda di agenti esterni con cui la pietra può entrare in contatto, per esempio luce, i cosmetici, il PH della pelle. Può scurirsi, sbiadire o diventare verde!
Le turchesi più belle provengono dall’Iran, dal distretto di Nishapur. Gli shah persiani erano veri e propri cacciatori di turchesi. Il tesoro degli shah che si trova nella Banca Centrale iraniana contiene una collezione unica di turchesi. Tra i pezzi più preziosi una tiara di Farah Pahlavi dove si alternano turchesi e diamanti.
Al Metropolitan Museum di Londra é conservato il pettorale di Sesostri III mentre al British Museum di Londra ci possono ammirare vari mosaici aztechi.
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